Messa in sicurezza


Morti e danni causati da eventi naturali sono come una manna dal cielo per gli editori (la TV del dolore), così i media (e social media) sfruttano gli eventi per aumentare l’attenzione dei consumatori ed alzare i margini generati dagli spazi venduti alla pubblicità. Grotteschi dibattiti televisivi sono costruiti in funzione delle emozioni per enfatizzare e drammatizzare gli eventi stimolando polemiche, frustrazioni e maggiore dolore nei confronti degli spettatori, considerati merce e consumatori passivi. Questo meccanismo cinico e perverso è insito ai media ed è voluto degli editori perché aumentano i profitti grazie al dolore delle persone. Lo schema potrebbe favorire una follia di massa, infatti è da pazzi credere che il circo mediatico possa suggerire soluzioni o far ragionare le persone; l’obiettivo degli editori è vendere, e le persone meno sono istruite e più è facile vendere loro ogni tipo di merce: compresa la disinformazione e la politica.

Sono trascorsi decenni da quando il sapere tecnico ha informato le istituzioni attraverso ricerche, analisi, studi, documenti e piani che evidenziano la fragilità sismo-idrogeologica dell’Italia, e le istituzioni politiche in maniera cinica e cialtronesca hanno sottovaluto questi rischi, ormai divulgati ed accessibili a tutti attraverso gli stessi siti internet degli istituti di ricerca, pubblici e privati.

Accademici e professionisti da molti anni denunciano la carenza di finanziamenti pubblici per attuare una corretta pianificazione territoriale ed urbanistica, e con questa denuncia è sottinteso che fino a quando il ceto politico dirigente non farà il suo dovere costituzionale finanziando la messa in sicurezza delle aree urbane e territoriali, gli abitanti saranno costretti a piangere morti e danni dovuti all’inerzia del potere che distrae risorse per soddisfare il tornaconto personale anziché applicare la Costituzione italiana.

In questo corto circuito gli elettori sono corresponsabili poiché non avendo come priorità politica la messa in sicurezza del territorio, e non scegliendo una classe dirigente responsabile e competente mandando ai vertici delle istituzioni politiche individui indegni, i danni sociali ed economici continueranno e peggioreranno. La politica è una cosa seria, ma la maggioranza degli italiani non ha compreso che bisogna affidarsi a persone responsabili, serie, competenti ed ovviamente non corrotte. Un miglioramento in tal senso è possibile attraverso una partecipazione politica attiva, creando un vero partito democratico con un’identità ecologista (bioeconomica) chiara e sincera, e costruito da cittadini attivi capaci e meritevoli.

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