Addio gas


Da molti anni le tecnologie del risparmio energetico hanno raggiunto adeguati livelli di efficienza mentre i prezzi sono diventati sempre più accessibili a tutti. A partire dagli anni ’80 le tecnologie solari sono state in grado di offrire un adeguato risparmio energetico, prime fra tutte nella produzione di acqua calda sanitaria, e poi per la produzione di energia elettrica con i sistemi fotovoltaici, eolici, geotermici. Dopo circa quarantacinque anni di investimenti in ricerca e sviluppo, l’industria presenta sul mercato soluzioni mature ed adeguate. Dal punto di vista della progettazione il risparmio energetico si ottiene intervenendo sull’involucro degli ambienti costruiti per eliminare dispersioni e ponti termici, e poi impiegare le tecnologie alternative a quelle degli idrocarburi, ed oggi abitazioni, uffici e strutture sportive possono godere di questi vantaggi economici arrivando a ridurre drasticamente i costi delle bollette energetiche ed abbandonare il gas per produrre acqua calda sanitaria e cucinare. Oggi il gas è inutile, perché la tecnologia delle pompe di calore è affidabile nel gestire la climatizzazione interna e produrre acqua calda sanitaria, mentre l’impiego di un mix fra solare ed eolico consente di stoccare energia elettrica per cucinare ed alimentare gli elettrodomestici. Questa soluzione è fattibile per singole unità immobiliari, per i condominii, per gli uffici e per gli impianti sportivi.

Gli errori culturali del famigerato 110%: con un provvedimento finanziario sbagliato, il legislatore ha favorito incentivi per un’industria finanziaria fuori controllo come le banche che si sono ricapitalizzate scaricando i costi sullo Stato (deficit), e poi sono stati favoriti interventi tecnologici culturalmente sbagliati poiché il modo migliore per isolare gli edifici è intervenire sullo sfasamento delle pareti perimetrali esterne; in sostanza non è l’impiego del “cappotto” termico la tecnologia migliore per ridurre la domanda di energia ma aumentare la massa, la densità e l’inerzia termica degli elementi: cioè la massa muraria. Non è un errore aggiungere un cappotto esterno ma il legislatore ha favorito una tecnologia impiegata per i climi nordici e più freddi mentre si manifestano gli effetti del cambiamento climatico che fa crescere le temperature medie. Il legislatore ha trascurato la realtà geografica dell’Italia inserita al centro del mediterraneo, e dove, da sempre, gli edifici sono stati costruiti con una massa muraria importante per avere un adeguato sfasamento: freschi d’estate e caldi d’inverno. Nel clima mediterraneo, uno degli inconvenienti dell’isolare con il “sistema a cappotto” è l’aumento delle muffe interne e per prevenirle è necessario climatizzare (aumento della domanda di energia), insomma si realizza una contraddizione. Pareti perimetrali esterne con una massa una corretta massa (solitamente laterizio), e quindi un corretto sfasamento, non necessità di impianti di climatizzazione (ricambio d’aria) per evitare condense e muffe interne.

Dal secondo dopo guerra in poi, si assiste ad un peggioramento progressivo delle tecniche edilizie per soddisfare criteri economici ed ingegneristici: palazzine multipiano con strutture intelaiate in c.a. e tamponature sottili (max 30 cm) con materiali a bassa densità, la combinazione di tali tecniche ha realizzato un enorme patrimonio edilizio di mera di merce scadente sotto tutti i punti di vista. Un’inversione di tendenza si ha solo negli ultimi 15-20 vent’anni con l’impiego di tamponature massive per imitare il comfort termico delle case di pietra.

Per eliminare il gas, riducendo i propri costi, è necessaria la sola volontà di famiglie, gestori di impianti pubblici e dei Sindaci poiché fra tecnologie ed agevolazioni fiscali si possono trovare le soluzioni ai problemi energetici.

In ambito urbano sarà fondamentale progettare e diffondere le tecnologie solari e mini eolico, collegate in isole energetiche (edifici, isolati, quartieri…) con adeguati locali di stoccaggio per l’energia elettrica accumulata, e poi rilasciarla quando serve (la famosa “rete furba”, “smart grid”).

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